lunedì 20 novembre 2017

I materiali sostitutivi della cartilagine artificiale


Quando parliamo di cartilagine artificiale è importante specificare non solo le tecniche utilizzate per la sua realizzazione, ma anche quali sono i materiali maggiormente impiegati. Da questo punto di vista, infatti, l'ingegneria tissutale ha sviluppato i cosiddetti biomateriali , cioè materiali differenti da quelli tradizionali con caratteristiche e proprietà peculiari (biocompatibilità, biodegradazione, bioassorbimento, bioattività).




(Le definizioni di biocompatibilità, biodegradazione, bioassorbimento e bioattività sono state ricavate dalla tesi di laurea di Andrea Giovanelli presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna, anno accademico 2014/2015)

Ecco di seguito elencati i biomateriali maggiormente utilizzati per la realizzazione di cartilagini artificiali o rigenerate:

-Biomateriali per scaffolds:
-Biomateriali naturali: collagene, acido ialuronico, agarosio, chitosano, fibrina, alginato;
-Biomateriali sintetici: polimeri sintetici come PLA, PGA, PGLA.
-Nanomateriali: il loro utilizzo stimolerebbe maggiormente la crescita del tessuto cartilagineo e guiderebbe meglio la sua crescita (il loro utilizzo è ancora in fase di studio);

-Biomateriali per bioprinting:
-Bioink, cioè un biomateriale utilizzato nelle procedure di stampa 3D allo stato semiliquido; esso può essere formato da cellule staminali (non differenziate) o cellule differenziate ("Nuovi materiali per la biostampa 3D di cartilagine artificiale");
- Biovetro ("I ricercatori sviluppano il materiale del bio-vetro che imita la cartilagine artificiale");
- Idrogel, cioè un colloide costituito da catene polimeriche idrofile disperse in acqua; la sua importanza  è dovuta al fatto che esso rappresenta il supporto su cui deporre il bioink ("Microengineered hydrogels for tissue engineering", "Il sosia della cartilagine, da stampare in 3D");



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